Un uomo di talento ordinario sarà sempre ordinario, sia che viaggi o meno; ma un uomo di talento superiore andrà in pezzi se rimane per sempre nello stesso posto. (Wolfgang Amadeus Mozart)

 
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Serracapriola
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Un po' di storia

Situata sui monti Liburni, il fiume Fortore e il torrente Sarcione, fu chiamata Serra, dalle circostanti piccole colline disposte a mò di denti di una serra, cioé una cresta dentellata. Capriola perché una capriola appunto fu trovata inginocchiata ai piedi di un’immagine della Madonna nel bosco, nel 1127.
Serra fu donata nel 1416 a Muzio Sforza dalla regina Giovanna II, passò poi a Pietro Guevara che, ribellatosi a Ferdinando I d’Aragona, ne perse il possesso. Gli successe Pietro da Capua a cui si susseguirono altri feudatari.
Nel 1566 venne saccheggiata dai Turchi e gli abitanti scampati alla strage vennero ospitati a S. Severo.
Subì un altro saccheggio nel 1590 da parte di banditi capeggiati da Marco Scorza. Nel 1745 fu acquistata da Nicola Maresca per 190.000 ducati.

 

 

 

 

Da visitare

 

 

SANTA MARIA IN SILVIS fu costruita nel 1546, ma crollò a causa del terremoto del 1627. Venne subito riedificata nel 1630 da Donato Gentile Quarmilano a spese del clero.
Permangono elementi della precedente costruzione come l'architravatura del portale principale, realizzata in pietra e la fonte battesimale entrambi del XVI secolo. All'interno della chiesa è conservato il quadro della Madonna di Santa Maria in Silvis risalente al 1534 e realizzato con applicazioni in oro e pietre preziose, oltre ad un'Annunciazione del XVIII secolo. Vi si conserva una pala di Francesco da Tolentino.

IL CASTELLO: Il complesso medievale, costruito nell’ XI sec., presenta una struttura molto elaborata con due torri cilindriche ed una ottagonale.
E' la costruzione più antica del paese di Serracapriola ed è risultato da aggregazioni di strutture succedutesi nel tempo.
Le prime notizie del Castello di Serracapriola si hanno in un documento del 1045, quando Tesselgardo, conte di Larino, donava al Monastero di Tremiti la città di Gaudia o Civita a Mare; tale donazione fu fatta appunto "intus Castello de Serra".
Originariamente del castello esisteva solo una torre, questa faceva parte delle fortificazioni sul Fortore, confine tra i longobardi e i bizantini. Di questa torre a pianta stellare, di cui ancora oggi si ignora l'origine precisa, si può notare la particolare tecnica costruttiva, ovvero file di mattoni disposte a spina di pesce intervallate da altre dove sono posati regolarmente. Intorno al mastio è stato poi edificato nella prima metà del XV secolo il resto del castello, a pianta rettangolare con quattro torri circolari negli angoli. Delle quattro quella di sud-ovest è meno visibile essendo stata inglobata nell'ampliamento dell'ala sud. Il fossato è in parte ancora visibile con uno dei due ponti di accesso.
Il castello di Serracapriola nel 1453 fu dato al Gran Siniscalco Innico Guevara. Il maniero fu anche la prima sede della Dogana delle Pecore, spostata prima a Lucera e poi a Foggia.
Il feudo passò poi alla famiglia Di Capua, ai Gonzaga, ai D'Avalos e infine ai Maresca che acquistarono il feudo di Chieuti e Serracapriola nel 1742.
Nel corso dei secoli sono state apportate modifiche alla struttura originaria, sia in funzione della sua utilizzazione sia nelle riparazioni effettuate a seguito del terremoto del 1627 che interessò tutto il settore nord della Capitanata.
Da struttura fortificata militare, modificata nel tempo anche per mutate esigenze difensive, il castello fu successivamente utilizzato come 'corte domestica'. L'accesso al piano nobile fu fatto mediante uno scalone ricavato nella torre ottagonale. Tra i numerosi ambienti, quello più rappresentativo è la così detta “sala del trono.
Si tramanda che san Luigi Gonzaga, ospite dei suoi parenti, dormì una notte nel castello.
Nei locali sotterranei vi sono vari cunicoli tra cui l'accesso ad un'ampia voragine, ancora oggi inesplorata, denominata “trabocchetto”, in cui secondo la leggenda venivano eseguite le esecuzioni capitali.
Il castello è tuttora di proprietà della famiglia Maresca di Serracapriola che dal 2011 ha intrapreso grandi lavori di restauro.

CHIESA E CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE. Eretti originariamente nel 1536, il convento e la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Serracapriola vennero fondati dal cappuccino padre Paolo da Sestino su disegno del gruppo di frati che si insediò, a spese di Andronica Del Balzo, principessa di Molfetta e signora di Serracapriola. Secondo la regola dell'Ordine, il convento venne edificato in forme povere ma venne successivamente ampliato e arricchito a raggiungere le forme attuali.
Uno fra i più antichi della Puglia, dove nel 1905 iniziò gli studi teologici San Pio da Pietrelcina: è possibile visitare il suo alloggio situato all'interno del convento; altro elemento importante è il quadro della Madonna delle Grazie.

 

 

 

Folklore, feste e sagre

 

 

Mese di Agosto – Sagra del cinghiale.

 

 

 


 
 
 
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